TERAMO – La riforma degli Istituti Pubblici di Assistenza e Beneficienza (Ipab), approvata nel maggio 2011,
è stata dichiarata incostituzionale. A renderlo noto è il consigliere regionale Marinella Sclocco (Pd), che, in una conferenza stampa, ha parlato di un "disastro annunciato". "Le motivazioni – ha spiegato – sono esattamente quelle che avevamo tentato di spiegare dai banchi dell’opposizione all’assessore Gatti, chiaramente senza successo. Il punto è che questa regione ha ormai sfornato diecine di norme poi impugnate e dichiarate incostituzionali. Possiamo affermare dunque che questa maggioranza viene regolarmente bocciata". La Sclocco ha snocciolato tutti i punti (più di 50), per i quali in prima persona, in commissione, si era battuta per emendare e che la maggioranza ha respinto al mittente. Cosa che però la Corte Costituzionale al contrario ha ritenuto ponderati. "Non è un motivo di gioia per me – ha aggiunto – dover affermare oggi che avevo ragione. Non è mai motivo di gioia dover far mancare alla cittadinanza un servizio di assistenza, specialmente in momenti così delicati come questi sia per la nostra regione che per il paese intero. Il 29 settembre scorso si era già pronunciata la Corte in merito e Gatti mi rispose che si trattava soltanto di osservazioni, mi accusò di strumentalizzare". Dello stesso parere il capogruppo del Pd, Camillo D’Alessandro "ci troviamo dinanzi ad un tragica verità". "Questa maggioranza non sa legiferare. L’assessore Gatti non ha voluto seguire nessuna delle nostre indicazioni in materia e ad oggi il risultato è sotto gli occhi di tutti. Alla fine della storia la Regione Abruzzo non ha ancora una legge di riforma delle Ipab e di questo l’assessore dovrà darne conto agli abruzzesi".